Le due puntate di Attack on Titan andate in onda sono certa le aspettavamo tutte con trepidazione. Viene finalmente messa fine alla situazione che si era venuta a creare con il sequestro di Eren ed Historia.
Mentre però quest’ultima ha finalmente tirato fuori la grinta ed è pronta a decidere da sola la propria strada, Eren, al sentimento di sollievo per i compagni ritrovati, sovrappone quello del senso di colpa per le atrocità commesse dal padre.
Grazie a lui però la squadra di Levi riesce ad uscire indenne dal crollo del sottosuolo della Cappella causato dalle mostruose dimensioni di Rod Reiss trasformato in Titano. Eren, ingerendo il siero e trasformatosi in gigante, riesce a creare una struttura che partendo dal suo corpo isola lui e i compagni dal crollo dei detriti. Non solo sono tutti salvi ma ora sanno come richiudere la breccia.
Rod Reiss intanto avanza a carponi sul terreno lasciando un profondo solco al suo passaggio. Il suo obiettivo sono le Mura ed in particolare si dirige verso il distretto Nord di Orvud. Proprio qui si dirige la Squadra di Ricerca, raggiunti dal Capitano Erwin che, con sgomento di tutti, ordina che i cittadini di Orvud non vengano evacuati. Quella che sembra una decisione folle si rivela ben presto l’unica possibilità di fermare il Titano Rod ormai giunto in prossimità delle Mura.
Mentre Historia cerca di mettere ordine ai suoi pensieri ora che è la sola e legittima erede al trono, lo scontro con Rod trasformato in gigante è imminente e la loro unica possibilità di vittoria è riuscire a farlo esplodere dall’interno.
Per Eren, Mikasa ed Armin è come rivivere i terribili attimi che avevano seguito l’apparizione del Titano Colossale, chissà quanti bambini, come lo erano loro a quei tempi, vedranno forse per la prima volta un Titano ergersi oltre le Mura. Rispetto al passato però adesso c’è qualcuno pronto a combattere e a difenderli.
Ora, non so voi ma io mi aspettavo qualcosa di un po’ più intenso, un po’ più di pathos durante lo scontro con il Titano Rod poiché di fatto si è trattato del primo vero scontro ravvicinato con un gigante dall’inizio della terza stagione di Attack on Titan ed ero tutta bella gasata e invece qualche colpo di cannone, i barili di polvere da sparo lanciati da Eren dritti nella bocca e Rod esplode in tanti pezzettoni che piombano sulla città.
Nonostante la reticenza di Erwin era impensabile che Historia non partecipasse a questo scontro. D’altra parte non poteva che essere lei a dare il colpo di grazia a quello che era stato un padre che mai come prima d’ora aveva iniziato a sentire vicino.
Per Historia la scomparsa del padre non ha significato solo la salvezza della città ma anche la chiusura definitiva di un passato che lei è sempre andato stretto. Ora può finalmente camminare sulle sue gambe ed è quando la vediamo ergersi stanca e ferita dopo lo scontro, ma con lo sguardo pieno di orgoglio, che capiamo che la nuova Historia è finalmente nata ed è pronta a governare come Regina.
Se questi episodi di Attack on Titan sono stati la rinascita per Historia Reiss, c’è una figura che invece vediamo tramontare: Kenny, rimasto solo e gravemente ferito, sembra solo l’ombra dell’uomo arrogante che avevamo imparato a conoscere. Anche ridotto in quelle condizioni però non abbandona il suo desiderio di diventare un gigante e quando Levi lo trova Kenny gli rivela di avere con se ancora una fiala di siero del gigante.
Con questi due episodi di Attack on Titan si conclude la storia come la stavamo vivendo fino ad ora. Con tanta curiosità attendo di vedere come si svilupperà la storia da questo momento e sarò qui come sempre a recensirla. Tutte le recensioni vi ricordo le trovate sulla pagina affiliata Shingeki no Kyojin-L’attacco dei giganti Italia insieme a tanti altri articoli dedicati ad Attack on Titan.